TUNISIA - Aprile 2009

 

Ven3: Bologna – Civitavecchia

Siamo partiti da Bologna alle 14.00 e alle 18.45, dopo un veloce e lineare trasferimento, siamo arrivati al porto di Civitavecchia. Il viaggio è andato benone e abbiamo fortunatamente schivato gli acquazzoni dati per probabili sulla tratta appenninica: non abbiamo preso neanche una goccia d'acqua. Dopo un velocissimo controllo passaporti saliamo sulla nave e ci sistemiamo: una meritatissima e costosa cena sul traghetto, due passi su e giù per i ponti della nave per scoprire che questo traghetto non offre granché e per finire il tramonto di Civitavecchia, ci augurano buon viaggio!

 

Sab4: La Goulette-Tunis

Dopo circa 24 ore di traghetto (questa tratta fa uno scalo a Palermo) arriviamo finalmente al porto La Goulette di Tunisi. Sbrighiamo le formalità doganali (3 moduli compilati in nave e 3 file al porto), facciamo due chiacchiere con altri motociclisti che stanno sbarcando insieme a noi (ma “tirati” da fuoristrada), cambiamo i primi 100 euro e in circa 40 minuti siamo fuori dal porto! La temperatura è di circa 16 gradi... diciamo che  si sta bene vestiti con giacca da moto e tutto il resto! Il tempo di capire da che parte siamo girati e imbocchiamo la strada per la città di Tunisi. Non è difficile: sempre dritto per una decina di km e si arriva in Ave H.Bourguiba, dove c'è l'hotel Carlton dove abbiamo prenotato per le prime due notti. La prima impressione di Tunisi è buona: una gran vita nei bar e nelle caffetterie sul viale, dove prendiamo da bere una coca e un buonissimo the alla menta, con pinoli.

 

Dom5

Dopo una colazione a buffet (non troppo ricco), ci lanciamo verso il centro città. E' domenica e molti negozi, purtroppo, sono chiusi. La prima tappa è il mercato centrale! Quello sembra essere sempre aperto! Non sapevamo con precisione se il giorno di chiusura fosse venerdì, giorno di preghiera, o la domenica, essendo la Tunisia comunque uno stato laico.
Scopriremo che il giorno ufficiale di chiusura è la domenica, ma che ci saranno comunque molti negozi e mercati aperti… mentre il venerdì, per contro, alcuni esercizi adottano un orario ridotto.
Il mercato centrale è il classico insieme di negozi/bancarelle un po’ caotico, in una struttura coperta, con tutto ciò che si può trovare di alimentare: pesce, carne, verdure, frutta… con rumorosissimi venditori!
Inizia a cadere qualche goccia di pioggia e dopo essere stati impezzati da un improbabile guida, che ha un blog in giapponese e parla un po’ di lingue in modo discreto, ci infiliamo nella medina di Tunisi.
Durante tutto la vacanza saremo costantemente impezzati da volonterose guide, negozianti, o semplici amici di guide o negozianti, che dandoci degli spagnoli, francesi e ovviamente italiani, si proporranno di accompagnarci, venderci, spiegarci di tutto e di più… siamo molto ma molto vicini al livello di pressing e stress subito in Marocco… un “la, shukran” solitamente è sufficiente.
La medina di Tunisi, essendo domenica e per di più con brutto tempo, è abbastanza vuota: non ci sono molte bancarelle aperte ma almeno ce la giriamo in pace. Visitiamo per quel che si può la grande moschea centrale, Zaytouna, e facciamo un giro a zonzo per le stradine che la circondano. C'è una zona centrale particolarmente "sottosopra", in cui fervono lavori di ripristino di pavimentazione e rifacimento di numerosissimi palazzi; scopriremo poi che c'è un progetto di ripristino della medina in vista di non ricordo quale occasione... Usciamo dalla medina e finalmente troviamo il posto giusto per il pranzo: un piccolo locale con 4 tavolini e uno splendido panino con shawarma che ci aspetta! Il pomeriggio lo passiamo continuando a girovagare per la città.

 

Lun6: Tunis - SidiBouSaid

Dopo questo tappone di ben 17 km, cerchiamo l'hotel adocchiato nella guida (carino, ma non proprio comodissimo da raggiungere in moto, imbucato in una stradina stretta e in salita) e ci sistemiamo. Sidi Bou Said è un piccolo paesino arroccato in cima a un promontorio, con case colorate di bianco e blu, in stile isoletta greca, molto carino. Ovviamente il piccolo centro è tutta una bancarella.
Approfittiamo del basso costo dei taxi per andare alla vicinissima Cartagine e fare un giro per il grande complesso: museo, resti delle antiche ville romane, anfiteatro e tutto il resto.
Siti archeologici a parte, la cittadina di Cartagine è molto bella, con una serie di ville e villette che sembrano molto le “seconde case al mare” dei signori benestanti di Tunisi.
La sera andiamo a mangiare in quello che sembra essere l’unico ristorante aperto di Sidi Bou Said: molto carino anche se ancora un po’ spoglio e non fornitissimo, probabilmente perché la vera e propria stagione turistica deve ancora cominciare.

 

Mar7: SidiBouSaid – Kairouan

Stamattina sveglia all'alba (non ci è particolarmente difficile dato il fuso orario di un’ora, che seconda la guida non ci doveva essere e invece c’è) per via di qualche cosina rimasta in sospeso da sbrigare. Mettiamo la testa fuori dalla camera e a darci il buongiorno c’è una bella nebbia! Un po’ stupiti chiediamo se li è normale, magari per via di correnti strane e della vicinanza al mare… macchè: non è normale ed è anche un bel freddo…13 gradi! Ci rassicurano però che oggi sarà una bella giornata! Sono bastate infatti un paio d'ore per arrivare ai 20 gradi sperati. Il trasferimento verso Kairouan è stato veloce, grazie all'autostrada che consente di farne un po' a velocità sostenuta. Rispetto a 9 anni fa ho trovato il tutto molto più verde: d’altronde adesso siamo in primavera e allora era ottobre. Anche la temperatura non è proprio quella che mi aspettavo: durante la mattinata non siamo mai andati sopra i 24/25 gradi.
Durante un po’ tutta la vacanza ci siamo stupiti delle temperature non proprio africane che abbiamo trovato e parlando un po’ con i tunisini che abbiamo conosciuto abbiamo capito di non essere gli unici: ci hanno detto infatti che questo è stato un inizio aprile decisamente anomalo, in quanto normalmente è più caldo.
Arrivati a Kairouan cerchiamo un hotel visto nella guida e… mi suona subito famigliare: solo dopo aver parcheggiato la moto nel “garage”, ovvero un corridoio/magazzino/deposito posto a lato dell’ingresso, mi rendo conto che si tratta dello stesso hotel in cui ero stato 9 anni prima… un po’ risistemato l’hotel Splendid è stata una buona scelta anche questa volta.
Inizia a fare caldo, soprattutto quando non c’è vento: il sole picchia e forse iniziamo ad essere vicini ai 30 gradi. La moschea (quarta per importanza dopo Mecca, Medina e Gerusalemme) merita sicuramente una visita, come anche la medina, dove ci dedichiamo al nostro gioco preferito: perdersi volutamente.
Nel centro della medina è impossibile sfuggire ai continui richiami dei commercianti, che per fortuna si trovano solo sulla strada principale: per il resto è facile scoprire qualche angolo autentico, privo di bancarelle o acchiappaturisti.

 

Mer8: Kairouan – Tozeur

Dato che oggi ci aspettava un tappone, ci siamo svegliati all’alba e dopo una buona colazione ci siamo messi in marcia. Alle 8.30 eravamo già in moto e fino a Gafsa è stato puro trasferimento, con la temperatura che ha oscillato durante la mattinata tra i 20 e i 23 gradi. Anche oggi, sinceramente, mi aspettavo più caldo.
Non avevo un ricordo particolarmente bello di Gafsa, e così ci siamo limitati a fermarci per la pausa pranzo, in un piccolo locale di periferia.
Un ottimo panino al kebab :-) in un locale piccolo ma ben fornito, pulito e autentico.
Per andare a Tozeur era d'obbligo passare per le oasi di montagna (Tamerza, Mides e Chebica), anche se questo comporta una piccola ma bella e doverosa deviazione. La temperatura si sarebbe anche alzata un po’, ma una preoccupante coltre di nuvole (un po’ troppo scure per i miei gusti) ci tiene al “fresco” ancora per un po’ (facendo poi anche due gocce... ma proprio due). L’oasi di Tamerza è la prima che visitiamo: un tristissimo caffé preso sulla terrazza dell’hotel principale (e forse anche unico) del paese ci consente di ammirare il grande palmeto e i resti del vecchio villaggio, distrutto dalle violentissime piogge del 1969.
Le strade di montagna che percorriamo ci ricordano abbastanza il Marocco, anche se i colori (anche per via del cielo nuvoloso) non sono proprio gli stessi. A Chebika ci infiliamo in uno sterrato che ci porta dentro al suggestivo palmeto, curatissimo e, come tutti gli altri grandi palmeti, con un ingegnoso sistema di irrigazione. Dopo aver ricambiato il cortese saluto di alcuni lavoratori della palmerie, ci viene il dubbio che forse non potevamo stare li... sorry, la tentazione è stata troppo forte. Facciamo retromarcia e torniamo indietro.
Dopo aver attraversato il Chott El-Gharsa (un piccolo lago salato, antipasto del Chott El-Jerid che faremo domani), arriviamo finalmente a Tozeur. Facciamo il pieno (una media di 21 km/l!) e ci sistemiamo in hotel. Qui faremo la conoscenza di una coppia di motociclisti in sella a una stupenda AfricaTwin tassellata, che sono arrivati fin li facendo il montuoso nord, poco turistico e molto bello.
La palmerie di Tozeur è immensa, tanto che per girarcela un po’ ci andiamo in moto, per comode e ampie strade asfaltate.
Ultima tappa della giornata è un punto chiamato Roccia del Belvedere, con vista sul palmeto al tramonto.

 

Gio9: Tozeur - Douz

Oggi abbiamo attraversato  il Chott El-Jerid, il lago salato più grande della Tunisia. Il colpo d’occhio è molto particolare, dato che si percorre una strada assolutamente dritta, leggermente sopraelevata rispetto al lago che in molti punti in questa stagione è decisamente... allagato. Quello che in certi punti sembrava il classico effetto miraggio in realtà era proprio acqua, e anche tanta: il famoso autobus abbandonato, posto a qualche centinaio di metri dalla strada, è assolutamente irraggiungibile.
Douz è considerata a ragione “la porta” del deserto del Sahara e il punto di partenza per le varie escursioni in fuoristrada: da qui partono numerose piste e ovviamente è strapieno di acchiappaturisti che ti propongono la cammellata nel deserto (20 minuti sulle prime dune), un giro a cavallo sulle dune, un giro in quad sulle dune, etc… etc… Noi, visto che le dune le vedremo meglio domani, ci accontentiamo di farci un giro a piedi… al tramonto.
Troviamo posto all’hotel Tuareg, molto bello e funzionale, con chiari segni del passaggio di qualche “Maiale nel fango” e AGER QdE.
Incontriamo nuovamente la coppia sull’AfricaTwin.
Dopo un giro per l’immensa palmerie di Douz (anche questo in moto), un cartello attira la nostra attenzione: proprio oggi inizia un festival teatrale e alcuni ragazzi del posto ce ne illustrano le particolarità. La sera ci presentiamo alla prima di queste quattro serate dedicate al teatro: un viaggio tra paradiso e inferno, presentato da Arlecchino e Pantalone! Carino, anche se abbiamo capito il giusto...

 

FOTO PRIMA PARTE

 

Ven10: Douz - Ksar Ghilane

Ci erano state date ampie rassicurazioni (dal forum QdE e da turisti incontrati qui) sul fatto che saremmo riusciti ad arrivare bene a Ksar Ghilane, anche carichi come siamo e in due, percorrendo su asfalto la famosa pipeline fino all'inizio del paese e da qui poche centinaia di metri di sterrato e sabbia ci avrebbero portato alla famosa piscina termale di Ksar Ghilane.
...e così è stato! In effetti il tutto è abbastanza semplice e si può fare, come va di moda dire, anche con l’RT.
Una volta finito l’asfalto ti trovi davanti il piccolo villaggio e sulla destra, dopo il benzinaio “privato” che è fondamentale per chi non ha una grande autonomia, inizia un sentiero sabbioso che porta verso la palmerie. Questo tratto sabbioso è forse il più “brutto” ed è lungo una 50ina di metri. La sabbia, forse anche per via della stagione non ancora troppo calda, è abbastanza compatta e si percorre con facilità… e se lo dico io potete stare sereni.
Dopo qualche centinaio di metri percorsi in mezzo al palmeto si arriva al primo campeggio, più spartano ed economico. A seguire c’è il camping vip Pansea, e poco dopo si arriva alla famosa pozza, con acqua termale, circondata da un paio di bar, due bancarelle e il campeggio più gettonato.
Il bagno nella “pozza” è d'obbligo!
Nell’arrivare alla pozza incrociamo nuovamente la coppia sull’AT… piccola la Tunisia!
Incontriamo anche due motociclisti siciliani che avevamo salutato a Tunisi, appena scesi dal traghetto. Ci consigliano il camping vicino alla pozza: è più comodo e c’è la mezza pensione, non si mangia male e comunque, per cena, non ci sarebbe molta scelta. Ci sistemiamo nel campeggio: camera n.28! Le coperte e le lenzuola non sembrano proprio il massimo in quanto a pulizia… copriamo i cuscini e dormiamo vestiti, anche perché di notte fa un bel freddo: la temperatura passa dai quasi 30 gradi di giorno ai 10 gradi notturni.
Durante il pomeriggio non ci siamo fatti mancare nulla: un giro in quad, con guida, fino al forte e un giro a cavallo sulle dune.
La cena è stata servita sotto un tendone comune: qualche antipastino con olive e sarissa, riso, pollo, insalatina, briq… tutto molto buono!
La luna piena non ci permette di ammirare come speravo il cielo stellato, ma è un ottimo lampione per andare al bagno di notte!

 

Sab11: Ksar Ghilane – Matmata – Sfax

La mattina presto, con la sabbia abbastanza compatta e approfittando del fatto che in giro non c’era ancora nessuno, ho fatto un giretto in moto sulle prime dune: non mi sentivo molto sicuro e le gomme non tassellate non mi davano il feeling sperato. Ho provato e mi sono divertito un po’, poi ho preferito lasciare stare, evitando possibili danni a me e alla moto.
Rifacciamo velocemente i bagagli e ripartiamo verso nord, sulla pipeline. Visto che vogliamo visitare lo Ksar Ouled Soltane, in zona Tataouine, sarebbe stato molto più comodo tagliare sulla pista sterrata in direzione Chenini, ma non avendo chiare e aggiornate info sullo stato della pista, preferiamo fare il giro più lungo ma sicuro.
Passiamo per Matmata, visitando le famose case sotterranee: sia il museo dove ci chiedono di pagare un biglietto dal costo spropositato (dopo aver capito che non c’era poi granché da vedere e con qualche dubbio che fosse realmente il museo, lasciamo qualche spicciolo e andiamo via), sia l’hotel che è stato il set di StarWars.
Si avvicina il momento di fare benzina e, dato che a Matmata non c’è il benzinaio, chiediamo a un poliziotto se a Medenine ce ne sono (risp: si), altrimenti avremmo dovuto deviare per Nouvelle Matmata.
La strada per Medenine è montuosa e molto bella, con scorci abbastanza simili a certi tratti fatti nelle strade di montagna del Marocco. Facciamo benzina e ci fermiamo a mangiare nel posto forse più lurido di tutta la vacanza.
Continuiamo in direzione Tataouine con caldo e vento in aumento: forse per la prima volta vedo il termometro sulla moto segnare più di 30 gradi.
Dopo essere passati attraverso piccoli paesi e stradine un po’ sperdute, siamo arrivati allo Ksar Ouled Soltane, un vecchio deposito di origine yemenita. Un ragazzo del posto, ci illustra i suoi disegni e ci spiega qualcosa del posto, gentilissimo e senza fare nessun tipo di pressing e/o chiederci nulla.
Ora non ci rimane che andare verso nord e sceglierci un posto dove fare un po’ di mare. Decidiamo per Sfax, che offre comunque qualche alternativa.
Arriviamo a Sfax dopo aver fatto l’ultimo centinaio di km con un vento fastidiosissimo, cerchiamo l’hotel e qualche notizia relativamente al meteo; l’hotel Thyna non è male ma le previsioni del tempo non sono buone: vento e acqua per i prossimi due giorni! E noi che volevamo andare a vedere le isole Kerkennah! …staremo a vedere!

 

Dom12

Per ora le previsioni ci hanno preso: la nostra idea di fare una giornata di "mare" alle isole Kerkennah salta, così come l'opzione di andare in moto a El-Jem e poi pernottare a Mahdia.
Cambio al volo di programma: decidiamo di fare un giro per la medina di Sfax la mattina (merita: molto bella, molto autentica e molto poco turistica), fare El-Jem in treno a/r il pomeriggio e dormire una notte in più qui a Sfax.
Siamo stati premiati con un bellissimo vagabondare per la medina (anche se con un gran freddo, un po’ di pioggia e forte vento), una visita al colosseo di El-Jem (molto ben tenuto) e tante chiacchiere fatte in treno (queste in moto non saremmo riusciti a farle). Ora ci prepariamo per andare a mangiare del buon pesce al porto qui in città. Sembra che domani il tempo migliori... vedremo domattina, anche se ormai non abbiamo più intenzione di stare qui. L'idea è di andare a pranzo a Mahdia e poi cercare da dormire ad Hammamet, per fare gli ultimi giorni di (speriamo) sole.

 

Lun13: Sfax – Hammamet

La mattina inizia con un sole stupendo e così, come previsto, siamo andati a Mahdia per visitare la città e fermarci a pranzo. Mahdia è una piccola città, molto carina e poco caotica. Dopo aver fatto un giro al Ksar di Madia, cerchiamo un posto per pranzare con del buon pesce e dopo, inevitabilmente, scattano un po’ di acquisti.
Durante la pausa pranzo a Mahdia il cielo si rannuvola parecchio e iniziano a cadere alcune gocce di pioggia. Ci dirigiamo verso Hammamet usando la veloce autostrada e la temperatura è abbastanza bassa: siamo sui 15 gradi, con cielo coperto e saltuarie gocce di pioggia.
Raggiungiamo Hammamet e dopo un veloce sopraluogo alla zona iperturistica di Yasmine Hammamet (costosa e mezza vuota), decidiamo per la zona di Hammamet Sud, un po’ meno turistica e più vicina alla città. Troviamo posto al Barcelo' (anche qui siamo riusciti a contrattare il prezzo!), una struttura molto bella, con piscina scoperta e coperta, spiaggia, lettini, mezza pensione... tutto quello che ci serve! :-)

 

Mar14

Colazione, sole (anche se oggi è molto ventoso e a tratti freddino), pranzo ad Hammamet e giro per la relativa medina, pomeriggio sole, cena... che polleggio!

 

Mer15

Oggi ci coccoliamo un po’ di più, acquistando un pacchetto di mezza giornata: hammam, scrub, fanghi, massaggio… penso che mi ci abituerei in fretta!
Poi pranzo, sole (oggi e' una gran bella giornata).... che fatica!!! :-)))
L’ultima sera qui decidiamo di passarla ad Hammamet: due passi per la città e un gelato.

 

Gio16

L’ultimo giorno è sempre un po’ triste e anche un po’ un giorno perso: sei sempre a metà con tutto perché hai tempo ma non abbastanza, etc…etc…
Cerchiamo di sfruttare la mattina prendendo l’ultimo sole a bordo piscina (in spiaggia c’è un vento freschino che da un po’ noia) e poi partiamo in direzione Tunisi.
L’imbarco sul traghetto è previsto per le 18.00 e così passiamo le ultime ore visitando il museo del Bardo, facendo un po’ di spesa al supermercato (scatolette e salsine varie) e gustandoci l’ennesimo tè/caffé in un bar del vialone di Tunisi.
C’è un traffico allucinante e per fare i pochi km del viale di Tunisi ci mettiamo un po’… anche in moto, carichi, non si passa proprio dappertutto.
Non c’è comunque da avere fretta: il traghetto è in ritardo e le operazioni di imbarco vanno per la lunga. Partiamo con circa 2 ore di ritardo, che ci portiamo dietro fino a Genova!
Sul traghetto incontriamo nuovamente la coppia di motociclisti sull’AfricaTwin e facciamo due chiacchiere: finalmente capiamo di dove sono, dato che avevamo indizi un po’ sparsi: sono inglesi, con moto targata spagnola, che vivono e lavorano a Francoforte.

Ven17

La navigazione verso Genova è stata lunghissima, non finiva più, e come se non bastasse alla fine il mare mosso l’ha resa pure in po’… ondulatoria.

 

Sab18

Le operazioni di sbarco sono state lentissime e il mio non stare benissimo ha contribuito a rendere la cosa particolarmente faticosa. Siamo sbarcati alle 2 di notte.
Non pioveva ma c’erano lampi che non promettevano nulla di buono. Per di più a Genova c’era una fiera, Slowfish, che ha riempito praticamente tutti gli alberghi.
Ci mettiamo in Autostrada e usciamo, come consigliato da un gentilissimo benzinaio, a Busalla. Li abbiamo trovato posto all’hotel della birra. Dopo 15 minuti che eravamo in camera è iniziato un bel temporale… per un pelo!
Dopo circa 5/6 ore di sonno e una veloce colazione, ci siamo rimessi in marcia. Alle 13 circa siamo arrivati a casa, poco prima che iniziasse a piovere… per un pelo anche questa volta!

 

FOTO SECONDA PARTE

 

Che dire: una gran bella vacanza che per il momento mi tiene a casa con tosse, mal di gole e due linee di febbre, ma che sicuramente mi lascerà ben altri e bellissimi ricordi!

 

*** Qui trovate gli aggiornamenti online, così come li abbiamo mandati durante il viaggio!

 

Tot km: 2500 circa

Traghetto: Civitavecchia-Tunisi + Tunisi-Genova: 590€

Pernottamenti (costi per 2 persone):

Tunisi – hotel Carlton – 2 notti con colazione e parcheggio moto: 184 DT
Sidi Bou Said – hotel Sidi Bou Fares - 1 notte con colazione: 104 DT
Kairouan – hotel Splendid – 1 notte con colazione: 46 DT
Tozeur – hotel Borj El Ali – 1 notte con colazione: 55 DT
Douz – hotel Tuareg - 1 notte con mezza pensione: 120 DT
Ksar Ghilane – Camping Ghilane – 1 notte mezza pensione: 47 DT
Sfax – hotel Thyna – 2 notti con colazione: 110 DT
Hammamet – hotel Barcelò – 3 notti con mezza pensione: 441 DT

Savignone/Busalla (GE) - Albergo della Birra: 1 notte con colazione: 90 €

 

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