"LA
BIRRERIA è come abbiamo detto un posto interessantissimo della virtualità industriale
del paese. Ha l'aspetto di una ex fabbrica di armi decaduta e abbandonata. In realtà non
è abbandonata.
Le
vecchie linee di imbottigliamento sono la struttura industriale più indecente, che
numerosi esperti del settore possono avere mai visto.
E'
comunque un esempio ammirevole di resistenza alla corrosione e alla ruggine.
I
livelli delle bottiglie escono dalle vecchie riempitrici casualmente distribuiti tra la
metà e il pieno totale, con una generosa quantità di aria nel collo.
La
birra in bottiglia non viene ancora pastorizzata (forse il tecnico arriva Martedì) e
se ne parla solo con la nuova linea . Gli unici due italosboroni che hanno
provato a berla hanno avuto una colica al fegato guarita in tre e sette giorni
rispettivamente.
Quella
alla spina (dicono) si può bere.
Comunque
la ditta mostra una sincera volontà di progresso.
A
parte le nuove linee di imbottigliamento che permetteranno velocità di riempimento per
loro astronomiche, controlli per loro ancora inconcepibili, controllando persino che non
vengano vendute bottiglie senza tappo, e forti di automatismi evoluti come quello di
mettere da sole le bottiglie nelle casse, hanno fatto venire un mastro
birraio dalla Pilsner Urquell per insegnar loro a fare una birra bevibile. Tuttavia non
sembra ancora essere a buon punto visto che al ristorante quando gli hanno offerto la
famosa "birra del ciccione" l'ha rifiutata con un espressione decisamente
eloquente.(La stessa degli italiani colti da colica).
I
pasti vengono serviti in una saletta in legno che fa molto chalet e separata dalla mensa
operaia. La nostra cuoca è Valentina, simile ad un maresciallo (a differenza del
direttore della fabbrica che è per davvero un maresciallo dell'esercito, ma grande la
metà) che bestemmia come un turco ed ha due braccia da cavatrice di patate, la quale
tuttavia si prende cura dei suoi ospiti cucinando cose buone, dando persino la sportina
per la cena della sera, consumata di solito in albergo visto che i 3 ristoranti della
città sono inaffrontabili. Il servizio di trasporto da e per l'hotel è svolto attraverso
un simpatico mezzo di messo a disposizione dalla fabbrica: si tratta di un furgoncino di
derivazione militare ma ripitturato di rosso
che-quello-dei-Bradford-al-confronto-sembra-un-Nissan-Voyager.
il
volante è ricoperto di moquette, ripeto, moquette, e dentro è tappezzato di un tessuto
che se non fosse sintetico sarebbe velluto rosso con vari arabeschi.
Dello
stesso sono fatte le tendine che coprono tutti i vetri. Praticamente è il furgoncino
delle busone di via Rigosa. Produrrò una documentazione fotografica per gli scettici.
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End of Part IV ** |