La
casetta del Mulino Bianco
Ricordo ancora quegli anni della mia
gioventù quando vivevo nella casetta del Mulino Bianco, noi tutti eravamo bimbi e papà e
mamma Mulino Bianco, rispettivamente Capra e Ing, ci accudivano facendoci avere ogni ben
di dio.(Per un errrore di stampa è minuscolo)
Mi ricordo bene quando scendevo le scale per
giungere in quella grande sala dove sapevo che sul tavolo avrei trovato i miei Tegolini,
sotto le mentite spoglie di scodelloni di gramigna alla salciccia, e il mio bel latte,
litri e litri di Rosso di Romagna. O come era bello vedere Capr... cioe Papà che si
ingurgitava piatti su piatti di Tegolini e le gote della Mamma diventare tutte rosse per i
decilitri di latte che aveva in corpo. Noi tutti bambini
sedavamo nel lungo tavolone e intonavanmo rut..
canzoni di augurio e compiacimento.
Poi veniva sera tra un tresette e un mercante in
fiera e tutti andavamo a dormire ben consapevoli che il mattino dopo, passati cioè sette
giorni, tutto sarebbe ricominciato, la Mamma Ing avrebbe di nuovo solcato la lunga strada
attraverso i campi per arrivare alla Coop e tutto sarebbe ricominciato come prima
all'infinito.
Ma poi il fattaccio: Un brutto giorno
inspiegabilmente Papà si è come dire rotto le balle e così, con la Fiesta carica di
cagnolini, è scappato via si dice a Granarolo ma nessuno lo sa con certezza. La mamma ha
accusato il colpo e pur prendendosi saltuariamente ancora cura di noi adesso esce con un
cassiere della Coop di Ravenna, inutile dire che per noi figlioletti
devoti è stato un duro colpo da cui non ci siamo
più ripresi e così ora abbiamo affittato una mensa dove ci troviamo con altre persone
per passare le serate ricordando i bei tempi che furono.
Papa Mamma dove siete, dov'è finita la casetta
del Mulino Bianco? |