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La Girella

Il giornalino dei Golosastri

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Ag. Daniele Cavazza

Ag. Massimo Berti

Numero 1 - Marzo 1994

Pag.

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VERGOGNA, MIZ!

 

Il nostro caro amico Miz è stato sorpreso senza l'adesivo regolamentare sulla sua 'Tata' (leggi autovettura). Di fronte alla deplorevole circostanza, ha egli cercato ogni sorta di giustificazione, adducendo tra le altre scuse che la macchina era ufficialmente del padre, che l'adesivo costava troppo, che non sapeva decidersi sul colore, che non aveva trovato la posizione giusta per collocarlo, che l'Amenah odia gli adesivi sulle macchine, che non dobbiamo prendercela con lui, che ha avuto un'infanzia difficile, che dovevamo farci i cazzi nostri, che la giornata era molto bella, e che forse ci avrebbe pensato e che se non gli dicevamo più niente forse si sarebbe deciso, ecc. ecc. L'opinione del giornale è che l'ipotesi numero 2 sia la più credibile e che di certo l'adesivo dei Golosastri è molto più decoroso di quello della VadoCar che l'infame ostenta sul cofano posteriore. Per eventuali pentimenti, rivolgersi a Super Lippo ...

 

Il caso Fabio da Donatella Raffai a "Chi l'ha visto"

La fortunata trasmissione del terzo canale presenterà questa sera un caso apparentemente disperato: nonostante l'aiuto del mezzo televisivo sarà infatti estremamente difficile risolvere il mistero della scomparsa del giovane Golosastro.

(continua a pag. 2)

 

La casetta del Mulino Bianco

Ricordo ancora quegli anni della mia gioventù quando vivevo nella casetta del Mulino Bianco, noi tutti eravamo bimbi e papà e mamma Mulino Bianco, rispettivamente Capra e Ing, ci accudivano facendoci avere ogni ben di dio.(Per un errrore di stampa è minuscolo)

Mi ricordo bene quando scendevo le scale per giungere in quella grande sala dove sapevo che sul tavolo avrei trovato i miei Tegolini, sotto le mentite spoglie di scodelloni di gramigna alla salciccia, e il mio bel latte, litri e litri di Rosso di Romagna. O come era bello vedere Capr... cioe Papà che si ingurgitava piatti su piatti di Tegolini e le gote della Mamma diventare tutte rosse per i decilitri di latte che aveva in corpo. Noi tutti bambini

sedavamo nel lungo tavolone e intonavanmo rut.. canzoni di augurio e compiacimento.

Poi veniva sera tra un tresette e un mercante in fiera e tutti andavamo a dormire ben consapevoli che il mattino dopo, passati cioè sette giorni, tutto sarebbe ricominciato, la Mamma Ing avrebbe di nuovo solcato la lunga strada attraverso i campi per arrivare alla Coop e tutto sarebbe ricominciato come prima all'infinito.

Ma poi il fattaccio: Un brutto giorno inspiegabilmente Papà si è come dire rotto le balle e così, con la Fiesta carica di cagnolini, è scappato via si dice a Granarolo ma nessuno lo sa con certezza. La mamma ha accusato il colpo e pur prendendosi saltuariamente ancora cura di noi adesso esce con un cassiere della Coop di Ravenna, inutile dire che per noi figlioletti

devoti è stato un duro colpo da cui non ci siamo più ripresi e così ora abbiamo affittato una mensa dove ci troviamo con altre persone per passare le serate ricordando i bei tempi che furono.

Papa Mamma dove siete, dov'è finita la casetta del Mulino Bianco?

 

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